venerdì 5 dicembre 2008

Saper comprendere gli altri.

Comprendere significa saper tenere insieme,costruire un legame,una dinamica;affinchè questo avvenga è nacessario saper percepire il mondo interiore degli altri come se fosse nostro.
Importante è quindi l'incontro continuo dell'io con il tu,importante è prendere coscienza di ciò che mi unisce e mi divide dall'altro,importante è essere rispettosi di sè stessi e dell'altro.
Posso essere abbastanza forte per essere rispettoso dei miei sentimenti e bisogni così come dei suoi?

mercoledì 19 novembre 2008

Usare la propria mente come strumento di lavoro


Usare la nostra mente come strumento di lavoro non significa solamente essere in grado di spiegare qualcosa razionalmente ma essere in grado di sentire,sentirci a contatto con noi stesso e con gli altri,saper ascoltare,essere aperti agli altri ma anche all'incontro con noi stessi in quanto ogni rapporto è fonte di scoperte e di crescita personale.

Per riuscire ad essere d'aiuto e di guida agli altri dobbiamo imparare ad essere pazienti,dobbiamo imparare ad aspettare e eliminare le scorciatoie.

martedì 18 novembre 2008

L'importanza di avere fiducia in sé stessi.


Ogni educatore deve avere fiducia in sé stesso per riuscire a trasmettere un modello,per riuscire ad essere d'esempio per affrontare la vita,i problemi che possono essere all'ordine del giorno e le paure.

Il modello dell'educatore è importante se il bambino intravede in lui una persona in grado di cogliere i suoi segnali,le sue difficoltà,il disagio.

lunedì 17 novembre 2008

il modo di porsi

il modo di porsi con gli altri è legato al modo di essere che ognuno ha,al modo di vedere la vita,alla consapevolezza dei propri limiti,abilità...è legato alla predisposizione all'aiuto,al sostegno,alla comprensione.Il modo di porsi è di conseguenza fondamentale nella scelta di un lavoro che si basi sulla relazione con gli altri.

La dimensione relazionale

Il lavoro dell'educatore è caratterizzato dal contatto con persone diverse le una dalle altre e di conseguenza è fondato sulla relazione.
La capacità relazionale non è una dote innata ma una competenza che si sviluppa attraverso un lavoro di riflessione su sé stessi in relazione con gli altri;si impara quindi a saper gestire l'incontro con l'altro e nel saperne affrontare le difficoltà.
L'educatore dovrebbe quindi sviluppare la capacità di essere presente nella relazione,di saper interagire con "l'utente" e di interpretare le richieste che pervengono da quest'ultimo,nonchè i bisogni e le opinioni.

lunedì 10 novembre 2008

Educare:permettere di abitare il mondo.

Educare significa avviare l'altro ad acquisire la capacità per affrontare meglio la sua vita,educare significa permettere all'altro di decidere per la propria sorte e di avere un posto nel mondo.
L'educatore deve quindi creare l'autonomia del soggetto,portarlo all'indipendenza.
Riscontrate nella vostra formazione una figura positiva per la vostra "crescita",una figura che quindi non ha "fabbricato" ma educato??

Educare non è fabbricare!

Che cosa ne pensate del mito di Frankestein?
Al corso di pedagogia ci siamo soffermati su questo mito per riflettere sull'educazione e di conseguenza sulla figura dell'educatore.
Parlando di Frankestein si può far riferimento al concetto di fabbricazione ma educare non è fabbricare;educare non è semplicemente assemblare dei pezzi e creare perfettamente ciò che si vuole,infatti se il bambino è esattamente come il suo educatore lo desidera,non è e non sarà libero di essere sè stesso.
La creatura più riuscita è quindi quella che sfugge al controllo del suo "creatore",per educare si deve proporre una necessità di essere..
Si può educare senza fabbricare??
Cosa ne pensate?